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Geppetto – Storia di un Padre di Gianmarco Fumasoli e Francesco Dossena

Nel 1881 nasceva Le avventure di Pinocchio – Storia di un burattino, scritto da Carlo Collodi, una delle più grandi opere della letteratura italiana. Insieme alla nascita di Pinocchio, nacquero le “Pinocchiate”, ovvero storie che modificano e rielaborano il personaggio e le sue vicende creati da Collodi. Il fumetto di cui parliamo è invece una “Geppetteria”, se così possiamo chiamarla, nata dalla collaborazione di Gianmarco Fumasoli ai testi, Francesco Dossena ai disegni e Francesco Segala ai colori. Edita dalla casa editrice italiana Bugs Comics, Geppetto – Storia di un padre è una graphic novel italiana dalle tinte dark fantasy e pregna di atmosfere cupe, che rielabora la storia del burattino mettendo in primo piano il padre Geppetto.

Nel romanzo di Collodi sono presenti due categorie di personaggi: quelli reali, come quelli appartenenti al nostro mondo, e quelli fantastici, che provengono da un’altra dimensione. Geppetto, che è il protagonista di questa storia, molto spesso viene confuso con la categoria dei personaggi reali perché patisce la fame, è povero, o perché fa di mestiere il falegname. L’essere un personaggio realistico però è diverso dall’essere un personaggio reale. Nell’opera di Collodi la meraviglia di Geppetto è solo momentanea di fronte alla stranezza del legno parlante: non lo rifiuta come fece mastro Ciliegia, quasi abituato a esperienze “magiche”. Inoltre è capace di generare dal legno forme in grado di muoversi autonomamente come, ad esempio, gli arti di Pinocchio. Ed è proprio grazie a questa sua apertura al fantastico che sembra provenire dalla stessa dimensione da cui proviene Pinocchio o degli altri personaggi dello stesso tipo. Allo stesso tempo, il Geppetto di Fumasoli e Dossena riesce a dar vita alle sue marionette, sorelle e fratelli di Pinocchio, nello stesso modo con cui realizzò Pinocchio. Non basta però il talento di Geppetto a dar vita ai burattini, c’è anche un altro motivo del perché i burattini prendono vita. È questo l’incipit che Gianmarco Fumasoli rielabora in questa graphic novel rispetto alla storia di Collodi.

Come dicevamo Geppetto è anche povero, ed è proprio la povertà il motore narrativo di tutta la vicenda insieme all’amore di un padre per i propri figli. Per guadagnarsi da vivere si trova purtroppo invischiato in una collaborazione problematica con Mangiafuoco, l’antagonista principale della vicenda, il quale sembra essere non soddisfatto delle marionette fornite da Geppetto. Lo manderà dunque a svolgere un compito sotto ricatto, il quale spingerà il vecchio Geppetto a fare i conti con le ferite del proprio passato. 
Nella storia sono presenti, inoltre, anche il
Gatto e la Volpe che si limitano però a delle brevi comparsate.

I dialoghi della graphic novel sono essenziali ma di forte impatto, lasciando spazio alla comunicazione trasposta tramite le tavole del fumetto. Dossena riesce a rappresentare un mondo povero e cupo, a tratti un po’ gotico, senza mai scendere, però, nell’horror a tutto tondo. Ma anche a far percepire le emozioni dei personaggi a volte tramite soltanto l’uso delle espressioni, come il momento in cui Geppetto realizza un nuovo burattino, un nuovo figlio.
Il tutto fornisce, inoltre, al lettore la sensazione di trovarsi dal vivo in una bottega artigianale a osservare la cura e l’amore che un falegname riesce a mettere nel proprio lavoro. L’intero impasto è reso possibile e funziona grazie soprattutto all’uso dei colori scelti da Francesco Segala, arricchendo e mai rovinando il lavoro fatto dal disegnatore.

Sfogliando le pagine di Geppetto – Storia di un padre si verrà colti da varie sensazioni, come la malinconia e la rabbia che cresce pagina dopo pagina per poi arrivare alla serenità finale di aver “restituito alla vita i colpi da essa ricevuti…”, e quando avrete finito, a causa della sua breve scorrevolezza, sentirete il bisogno di volerne ancora un po’ di più. 
È un’opera che può essere apprezzata anche da chi non ha mai gradito l’originale
Pinocchio, proprio per la sua componente revisionista.

CM