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Odio Favolandia di Skottie Young

Odio Favolandia, conosciuta anche con il nome Fanculo Favolandia, è una miniserie a fumetti scritta e disegnata da Skottie Young, composta da quattro volumi editi in Italia da Bao Publishing. La serie unisce fantasy fiabesco, umorismo demenziale e splatter violento, il tutto con un’esplosione di colori che pervade ogni singola pagina.

Gert è una ragazza trentenne, intrappolata nel corpo di una bambina di 6 anni: dopo aver espresso un desiderio proprio a quell’età, si trovò catapultata nel regno di Favolandia. Insieme alla sua guida – la mosca di nome Larry – per poter tornare nella realtà deve soltanto trovare la chiave magica che apre la porta tra i due mondi, ma, dopo 27 anni, Gert non è ancora riuscita in questo compito; ormai stanca per tutti gli anni in cui è rimasta bloccata a Favolandia, decide di sterminare chiunque le si pari davanti.
Questo è l’inizio di ciò che porterà
Gert e Larry ad affrontare una marea di sfide e peripezie.

Skottie Young è riuscito a realizzare un fumetto leggero e stravagante, ma allo stesso tempo divertente e molto curato, dove in ogni capitolo verremo sempre inondati da ambientazioni e creature nuove. Odio Favolandia è ricco, inoltre, di citazioni varie alla cultura pop e parodie dei più famosi cliché fantasy e fiabeschi, che strapperanno sicuramente un sorriso al lettore che riuscirà a coglierle.

“Il fatto di essere conosciuta per qualcosa non significa che non puoi *singhioz* diventare qualcos’altro, se lo vuoi.

-Maddie, super-fan ubriaca di Gert, che è morta pochi attimi dopo aver pronunciato questa frase.

Odio Favolandia Vol. 3 di Skottie Young

Lo stile cartoonesco dei disegni è perfetto per non rendere pesante l’estremo splatter, che è presente quasi in ogni pagina. Young fa uso, inoltre, di splash page – anche su pagine affiancate – per meravigliare il lettore con tavole coloratissime. La sensazione che si ha, quando si legge Odio Favolandia, è la stessa che si ha quando si entra in un negozio di caramelle, ognuna con un colore diverso dall’altra. Per non appesantire la lettura, vengono spesso utilizzate delle semi-censure come “fluffa” per le numerose parole scurrili, le quali altrimenti verrebbero ripetute in continuazione e potrebbero infastidire il lettore.

Ogni volume introduce delle novità:
  • Nel primo volume, abbiamo la rottura della quarta parete quando Gert uccide più volte i membri della Gilda dei Narratori, i quali si rivolgevano direttamente al lettore.
 
  • Nel secondo volume, Jeffrey Cruz prende per poche pagine il posto di Young, disegnando Gert che entra in un cabinato arcade anni 80, dove si scontrerà con vari boss mettendo in scena degli scontri videoludici che caratterizzano il genere picchiaduro.
 
  • Nel terzo, Young ci mostra lo scontro tra Gert e dei funghi samurai, adottando una regia cinematografica basata su primi piani che si avvicinano pagina dopo pagina, dando un senso di movimento. Dal punto di vista narrativo, invece, ci si stacca dalla protagonista, concentrandosi sulla spalla Larry e mettendo in mostra cosa sarebbe accaduto se non avesse conosciuto l’amica, fornendo una panoramica su tutta la sua ipotetica vita.
  • E infine, nel quarto volume, vediamo i protagonisti cambiare e scopriamo che quello che all’inizio poteva sembrare un fumetto “ignorante”, in realtà nasconde una morale – come tutte le fiabe d’altronde – riguardante chi è in una posizione di potere e non lascia libero arbitrio alle persone, cercando di farle rimanere sempre uguali.

 

Unica nota dolente della serie sono le ultimissime pagine del quarto volume, decisamente sotto le aspettative, ma, per fortuna, il nostro autore non ha escluso la possibilità di ritornare nel mondo di Favolandia in futuro. Inutile dire che ci speriamo molto.

 

CM