Skip to main content

Oscuri talenti: vite in bilico tra luce e buio

Oscuri talenti è il primo romanzo della trilogia dark fantasy di J.M. Miro, pseudonimo dell’autore canadese Steven Price. Il secondo volume uscirà in Italia a gennaio 2024.

La storia ha inizio nell’atmosfera cupa e inquietante di una Londra alternativa del 1882. Jacob Marber, una creatura che un tempo era un uomo, è alla caccia di due ragazzini ignari del pericolo: Marlowe, un bambino che brilla quando è in pericolo, e Charlie, un ragazzo capace di ricostruire il proprio corpo e che sembra essere immune alla morte. Sulle loro tracce ci sono anche la detective Alice Quicke e Mr Coulton.

Questi ultimi lavorano per il Cairndale, un istituto che ospita i talenti: persone in grado di manipolare le cellule morte grazie a un attivatore, la polvere.

Londra, fine ‘800. Un’atmosfera cupa e inquetante.

Ad aspettare i due ragazzi al Cairndale, in Scozia, c’è un gruppo di giovani talenti che indaga sulle misteriose sparizioni di alcuni loro simili. Il gruppo è composto da Komoko, una ragazza con lo stesso talento di Jacob Marber, Ribs, una ragazza che può rendersi invisibile, e Oskar e il suo titanocarne, un essere informe che imita ogni suo gesto. Più di tutti, però, ad aspettarli è il dottor Berghast, l’uomo a capo dell’istituto, che ha deciso di porre rimedio al pericolo che viene dal mondo dei morti. L’istituito, infatti, custodisce un portale, l’ursitonte, che collega il regno dei vivi a quello degli morti dal quale è fuoriuscita una creatura mostruosa che ha soggiogato Jacob.

Il vasto cast di personaggi grigi è arricchito anche da mostri e creature particolari di cui parleremo più avanti, che contribuiscono a creare un’atmosfera dark e inquietante. Anche se compaiono elementi già visti nel fantasy (la scuola di magia, il prescelto e la profezia per dirne alcuni), Miro è riuscito a introdurre diversi elementi innovativi e a rendere la lettura affascinante. Al punto di vista dei ragazzi si alterna quello degli adulti, di una creatura spregevole e del cattivo, Jacob Marber. L’atmosfera è magnetica, ed è impossibile non affezionarsi ai personaggi.

Il sistema magico: in bilico tra la morte e la vita

Il sistema magico si basa sulla capacità di manipolare le cellule morte. Le persone in grado di farlo vengono dette talenti e si trovano in bilico tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Pensateci. La morte ce la portiamo dentro. E chi può dire che nella morte le proporzioni non siano invertite? La chimica della morte, la fisica del morire, la matematica del regno dei morti, sono questi i misteri che la scienza non ha ancora cominciato a esplorare.

Capitolo 4. L’uomo delle mille ombre

I talenti riescono a manipolare le cellule morte grazie all’uso della polvere, un attivatore che oltre a conferire potere consuma chi lo usa. L’uso del talento, infatti, ha un prezzo: più si usa, meno si vivrà.

Si trova dentro di te e ti attraversa, lascia tracce ogni volta che usi il tuo talento, in qualsiasi posto tu sia. Il corpo di un talento è una geografia della sua polvere, e un glifico è in grado di leggerla come un libro.

Capitolo 20. Le sparizioni

Cinque categorie di talento

Il romanzo presenta cinque categorie di talento, ognuna con la sua specificità.

  • I morfi sono in grado di potenziare il loro corpo e possono riparare le cellule morte. A questa categoria appartiene Charlie.
  • I faber animano le spoglie mortali. Oskar è un faber. A questa categoria appartengono anche le scuotiossa, dei talenti che risvegliano gli scheletri fischiando.
  • I camaleonti alterano le proprie sembianze. Ribs può diventare invisibile.
  • I maestri della polvere manipolano le proprie cellule morte finite nella polvere e possono creare delle creature mostruose, i morvidi. A questa categoria appartengono Komoko e Jacob Marber.
  • I glifici sono capaci di vedere la tela che collega tutti e di seguirne i fili. Il glifo del Cairndale custodisce il portale tra il regno dei vivi e quello dei morti, e individua i talenti.
Fotografia di Izak David

Circolano voci sull’esistenza di un sesto talento, il talento oscuro, che potrebbe mettere fine alla realtà così com’è conosciuta.

Non solo talenti

Il sistema magico di Oscuri Talenti è arricchito da elementi e creature fantastiche, tra i quali spiccano l’ursitonte, i morvidi e i titanocarne.

L’ursitonte è il portale che separa il regno dei vivi da quello dei morti. I morvidi sono dei morti intrappolati nel regno dei vivi dai maestri della polvere. Sono creature pallide, glabre, con denti affilati come zanne. Eseguono tutti gli ordini di chi li ha creati. I morvidi di Jacob Marber uccidono senza pietà. I titanocarne sono creature create dai faber. Imitano i gesti del proprio creatore e ne riflettono gli stati d’animo. Il titanocarne di Oscar si chiama Lymenion e aiuta il giovane talento a non sentirsi mai solo. A questi si aggiungono gli ornitossi, uccelli di ossa usati come messaggeri, diversi oggetti magici e creature mostruose.

Il tema del diverso e il confine tra bene e male

Oscuri talenti esplora il tema del diverso e si inserisce nel filone dei romanzi che parlano di istituti creati per proteggere le persone con i poteri dalla società che le ritiene contro natura.
Una delle prime lezioni che i ragazzi imparano all’istituto è proprio che il diverso non è da temere.

Ognuno di voi è diverso, proprio in questo modo. Non dipende da un errore nella ricetta, ma dall’aggiunta di altri ingredienti, che hanno dato vita al vostro talento. Guardate bene e provate pietà. La diversità, bambini, non è mostruosa. È opera della natura.

Capitolo 22. Lo studio dell’impossibile

Il Cairndale non è Hogwarts

Non aspettatevi, però, un istituto accogliente e sicuro. Al Cairndale il confine tra bene e male è labile. Alcune notti una carrozza nera arriva e porta via qualcuno. Si vocifera di esperimenti che mettono a rischio la vita dei talenti, e il dottor Berghast diventa sempre più inquietante e ambiguo durante la narrazione.

Personaggi grigi a cui affezionarsi

Ogni personaggio ha i suoi mostri da combattere e i suoi segreti da nascondere. Ognuno di loro ha perso qualcuno o ha commesso azioni discutibili. Viene naturale affezionarsi ai giovani talenti e agli adulti che si impegnano per aiutarli, ma Miro è stato abile soprattutto nell’avvicinare il lettore anche ai cattivi, in particolare a Jacob Marber, un eccellente personaggio grigio che riesce a conquistare nonostante tutto.

Non c’è una netta distinzione tra buoni e cattivi. L’autore gioca con il confine tra bene e male, racconta di morte e di vita, di giusto e sbagliato. Il Cairndale non è il posto sicuro che ci potrebbe aspettare. Berghast non è l’uomo ligio che sembra. Jacob è davvero così mostruoso come lo descrivono tutti? Chi è il vero cattivo? I giovani talenti si vedono come mostri e si interrogano sulla propria natura.

“E quindi cosa sono i mostri?” Il viso di Komako si accigliò per un istante. “I mostri sono mutamenti che non portano da nessuna parte. Sono troppo estremi per essere replicati.” […] “E dunque noi cosa siamo? Noi talenti. Siamo mostri? Le nostre differenze non si tramandano da madre a figlio. Ma sono variazioni che esistono dacché esiste la storia, variazioni che si sono manifestate secondo strade ripetute e prevedibili.”

Capitolo 22. Lo studio dell’impossibile

Anche se al principio i membri del gruppo di giovani talenti sembrano destinati a vivere una vita solitaria e infelice, la diversità diventa presto la forza che li unisce. Il legame che si crea tra Charlie e Marlowe è fraterno e commovente. Oscuri talenti ci ricorda che non sempre la famiglia nasce da legami di sangue; a volte, si costruisce strada facendo con persone che scegliamo e che ci scelgono.

È un romanzo perfetto?

Secondo noi no, ma i difetti non ostacolano la lettura. Non è un romanzo che spicca per originalità, e il cast dei personaggi è affollato. Questo di base non è un problema per tutti i lettori, ma Miro si intrufola nella testa di quasi tutti i personaggi rendendo la lettura confusionaria in alcuni punti. La gestione del ritmo non è delle migliori. Ci sono alcune parti davvero lente, e altre che a nostro parere si sarebbero potute evitare. Tuttavia, non mancano azione e duelli a colpi di pistola e di magia.

Nonostante i difetti, Oscuri Talenti è un libro che non dimenticherete facilmente e noi non possiamo che consigliarne la lettura.

VI