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Videogiochi e cinema: un matrimonio riuscito?

I videogiochi sono certamente pensati con delle coordinate specifiche figlie del loro linguaggio. Eppure, spesso, si decide di ampliarne la diffusione realizzando degli adattamenti - perlopiù cinematografici - per fornire ai fan (e non), maggiori informazioni sul background di alcuni personaggi, ulteriori specificazioni del worldbuilding, e anche per implementare il filone narrativo principale, aggiungendo nuove ramificazioni.

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Perché Mad Max ha un open world perfetto

’open world è ormai molto comune nei videogiochi, e Mad Max non fa eccezione. La diffusione è talmente massiccia che molti giocatori sono in grado di indentificare la formula di un mondo aperto in poco tempo: “questo è alla Ubisoft”; “questo è alla The Witcher 3”; “questo è alla GTA”; “questo è alla Bethesda”.

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Birra e videogiochi, figli di un dio minore?

Quando, nel 1986, Teo Musso, a soli 22 anni, aprì nel suo paesino nel cuneese la birreria Le Baladin1, stava essenzialmente compiendo un gesto di estrema ribellione. Provenendo da una famiglia di viticoltori, come da tradizione delle Langhe, il suo darsi alla birra era l’ennesimo atto di un ragazzo inquieto e “difficile” che, prima di trovare questa strada così perfetta per abbinare sogno e rivolta, era addirittura fuggito con un circo francese itinerante.

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F1 Manager 2022, un gestionale dalle due facce

l circus della Formula 1 sta crescendo di anno in anno, grazie a politiche che ne mettono in risalto la spettacolarità, sottolineando all’inverosimile l’entertainment che ogni weekend di gara può offrire all’appassionato e agli sponsor, pronti ad investire cifre da capogiro pur di comparire a fianco di brand blasonati e storici come Ferrari, McLaren, Williams.

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The Last of Us, un videogioco di Cormac McCarthy

Ci sono delle storie che si ripetono, in varie forme, per l'eterna importanza che possiedono; e, soprattutto, lo fanno in media diversi. La strada, The Last of Us: opere figlie dello stesso padre, ovvero quel senso di solitudine dovuto alla dissoluzione della comunità e alla ripresa di una certa feralità, propria dello stato di natura.

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Dr. Strange nel Multiverso che non dice la definizione di Follia

Vi era un tempo in cui quella della citazione era un’arte. Si citava con metodo, cercando di prendere il significato del materiale originale ed adattarlo ad un nuovo canone. Ad un certo punto semplicemente s’è smesso di farlo, e dell’arte della citazione è rimasto il significante privato di significato, che per definizione è insignificante.

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